Corte d'Assise. - Nel processo intentato dal poeta Wilde contro il marchese Queensberry, che lo aveva accusato di avere rapporti innominabili col figlio del marchese stesso, l'avvocato Clarke, rappresentante della Parte civile Wilde, dichiara di abbandonare la difesa e di accettare il verdetto di non colpabilità a favore di Queensberry. Cosi la discussione fu repentinamente chiosa. Commentasi assai l'assenza di Wilde.
LONDRA, 5. - Corte d'Assise. - Nel processo intentato dal poeta Wilde contro il Marchese di Queensbury che lo aveva accusato di aver rapporti innominabili col figlio del marchese stesso, l'avvocato Clarke, rappresentante la parte civile di Wilde, dichiara di abbandonare la difesa e di accettare il verdetto di non colpabilità a favore del marchese di Queensbury.